17 marzo 2023 | 00.01
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Le tappe: dall’incrocio con i caccia russi alla caduta in mare, i 90 minuti ad alta tensione
Gli Stati Uniti ritengono che la Russia abbia recuperato alcuni rottami del drone americano precipitato nel Mar Nero dopo lo scontro con un caccia russo Su-27 nella mattina di martedì 14 marzo. Lo rivelano alla Cnn fonti Usa, spiegando che si tratta di pezzi di fibra di vetro ed altre piccole parti del MQ-9 Reaper. Intanto, gli Stati Uniti hanno diffuso una mappa (GUARDA) che, con un margine, ricostruisce le tappe della vicenda.
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Il drone è stato intercettato tra le 6 e le 7 del mattino in un’area a circa 40-50 miglia dalla costa della Crimea. Le manovre dei due Su-27 sono durate, si ritiene, circa 40 minuti. La collisione tra uno dei caccia e il drone è avvenuta tra le 7 e le 7.20 a circa 50-60 miglia nautiche dalla costa. Il drone, con l’elica danneggiata, è precipitato in mare tra le 7.20 e le 7.30 a circa 75-85 miglia nautiche dalla Crimea e dalla Romania. Non è chiaro se il drone sia precipitato per i danni subiti o per una decisione di chi controllava in remoto il velivolo. Gli Stati Uniti, in ogni caso, sarebbero riusciti a neutralizzare il software presente sull’apparecchio.
RUSSIA RECUPERA FRAMMENTI – Da mercoledì è noto che i mezzi navali russi avevano raggiunto l’area in cui dove era precipitato il velivolo. L’amministrazione Biden ha comunque minimizzato l’impatto che potrebbe avere il ritrovamento da parte dei russi di rottami del drone. “Abbiamo reso impossibile per loro ottenere ogni informazione di intelligence di valore dai rottami che possono trovare in mare”, ha detto John Kirby, portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca.
Gli Usa hanno diffuso un video che documenta una fase dell’incontro ravvicinato tra il drone e i caccia russi. “E’ chiaramente dimostrata la nostra versione di quello che è successo, credo che chiunque abbia visto il video lo possa vedere”, Kirby. Le immagini mostrano come la Russia stia “completamente mentendo” su quello che è successo.
La decisione di rendere pubblico il video dell’incidente è stata presa anche per “chiarire al resto del mondo il modo in cui i russi stanno mentendo”, ha ribadito Kirby. Gli americani hanno denunciato infatti che il caccia russo ha prima svuotato i suoi serbatoi sul MQ-9 e poi ha urtato la sua elica, facendolo precipitare in mare. I russi negano che vi sia stato alcun contatto fisico tra caccia e drone.
Il video, ha detto ancora Kirby, non fornisce prove riguardo alle intenzioni del pilota russa: “Nel migliore dei casi si tratta di condotta irresponsabile, nel peggiore irresponsabile ed incompetente. Non sappiamo se sia stato intenzionale, il video non mostra questo”.
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