dai-migranti-ai-diritti-civili,-piantedosi-ordina-stop-a-registrazioni-figli-nati-da-coppie-omogenitoriali-–-il-riformista

Dai migranti ai diritti civili, Piantedosi ordina stop a registrazioni figli nati da coppie omogenitoriali – Il Riformista

Il caso a Milano, il sindaco Sala: “Sarà mia battaglia contro Governo”

Redazione — 14 Marzo 2023

Dai migranti ai diritti civili, Piantedosi ordina stop a registrazioni figli nati da coppie omogenitoriali

Non solo migranti e le stragi in mare sulle quali saranno le indagini ad accertare eventuali responsabilità, relative ai soccorsi non avvenuti, del Governo di Giorgia Meloni. Dopo il decreto rave e quello contro le Ong, ecco arrivare un nuovo ‘capolavoro’ del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Una circolare che obbliga il comune di Milano a interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia.

Uno stop che vale per tutte le coppie arcobaleno eccezion fatta per i bimbi nati all’estero da due madri. Con rammarico e stupore, il sindaco Giuseppe Sala oggi ha anche incontrato le famiglie ‘arcobaleno’ e i loro rappresentanti e, dopo aver spiegato l’incredibile circolare del Viminale, ha anche confermato che questa diventerà una sua battaglia politica con il governo.

Sala aveva ricominciato a rilasciare certificati anagrafici con due madri a luglio scorso, dopo l’annuncio sul palco del Pride, usando i suoi poteri di capo dell’ufficio di stato civile perché Parlamento e Governo non avevano colmato il vuoto di legge sulle famiglie gay e lesbiche, nonostante le ripetute sollecitazioni della Corte costituzionale.

Ma nelle scorse ore è arrivato un nuovo stop dopo che il Viminale ha interpretato una sentenza della Corte di Cassazione (la numero 38162 del dicembre scorso) che ha stabilito per i bimbi nati all’estero con maternità surrogata il riconoscimento attraverso l’iter dell’adozione, che richiede l’approvazione di un giudice, e non con un mero atto amministrativo, ovvero la trascrizione diretta all’anagrafe.

Così come riporta il Corriere, il 19 gennaio scorso il Ministero presieduto da Piantedosi, in una circolare diretta ai prefetti, ha sottolineato lo stop della Cassazione alle trascrizioni dei certificati dei figli di due padri nati all’estero con maternità surrogata e li ha sollecitati a “fare analoga comunicazione ai Sigg.ri Sindaci, al fine di assicurare una puntuale ed uniforme osservanza degli indirizzi giurisprudenziali espressi dalle Sezioni Unite negli adempimenti dei competenti uffici”.

“E’ stato effettuato, da parte di questa Prefettura, un approfondimento – quanto a casi rilevati e ad orientamenti amministrativi e giurisprudenziali – relativo alle iscrizioni e alle trascrizioni degli atti di nascita, riportanti dati di genitori dello stesso sesso. Tale materia – oltreché complessa e delicata per la connessione con i temi dei diritti civili sottesi – è in costante evoluzione tanto che in più occasioni la corte costituzionale ha invocato l’intervento del legislatore”, si legge nella circolare firmata dal prefetto di Milano, Renato Saccone.

“Questa Prefettura ha pertanto interpellato il ministero dell’Interno in merito alle casistiche più frequentemente registrate rispetto alle quali va osservato che la formazione in Italia di atti di nascita recanti l’indicazione di genitori dello stesso sesso non è consentita dalla normativa vigente”, sottolinea il documento. “Alla luce del divieto per le coppie composte da soggetti dello stesso sesso di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita – è la conclusione – il solo genitore che abbia un legame biologico con il nato può essere menzionato nell’atto di nascita che viene formato in Italia“. “Siamo consapevoli – ha aggiunto Crocini – di quanto questo governo si stia adoperando per togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia”. Ma “i bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono già in Italia, i ministri Piantedosi e la premier Meloni – ha aggiunto – se ne facciano una ragione”.

Mentre le autorità si rimbalzano le responsabilità, a solo 2 settimane dalla strage di Cutro, 30 persone annegano nel Mediterraneo. La nostra ricostruzione con gli audio delle comunicazioni tra #Seabird, i mercantili vicini al barchino, i centri di coordinamento libico e italiano pic.twitter.com/CL3TrOobTZ

— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) March 13, 2023

“Una decisione dolorosa e ingiusta”, quella a cui è stato costretto Palazzo Marino, secondo la presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini. “Il sindaco di Milano – ha detto Crocini – ha dovuto cedere al pressing del governo Meloni e alla fine la decisione è arrivata dolorosa e ingiusta. Il sindaco Sala ci ha comunicato che bloccherà le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita italiani con due mamme, come garantito negli ultimi anni nel capoluogo lombardo”.

Redazione

© Riproduzione riservata

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *