Sanremo non è un Festival per donne? Ora, non vorremmo esagerare con le affermazioni perentorie, ma la statistica parla chiaro: nei 72 anni passati di Festival di Sanremo, le signore della musica italiana che hanno trionfato conquistando la vittoria finale non sono poi così tante. O, comunque, sono una minoranza rispetto ai colleghi uomini.
Festival di Sanremo, i 10 look più indimenticabili degli ultimi 10 anni
Ogni anno, al Festival, c’è un outfit che più degli altri si imprime nella memoria collettiva per non uscirne più. Noi abbiamo raccolto quelli dell’ultimo decennio, da San Francesco alle conchiglie di Orietta, dall’abito da cui si è dissociato lo stilista al megafiore tra i fiori
Molte le artiste che hanno trionfato in coppia – Oxa e Leali, Al Bano e Romina, Ron e Tosca, per citarne alcune – anche nel passato più remoto, quando la stessa canzone veniva presentata da due interpreti distinti, associati dalle case discografiche. Alcune le frontwoman di gruppi, dai Matia Bazar ai Ricchi e Poveri. Ma le interpreti pure o le cantautrici soliste sono davvero state pietre rare e preziose, sul gradino più alto del podio sanremese. L’ultima in ordine cronologico, ad esempio, è stata Arisa, nell’ormai lontano 2014. Noi abbiamo voluto ricordarle tutte qui sotto, in rigoroso ordine cronologico dalla più alla meno recente, in una sorta di omaggio alla quota rosa del Festival. Ricordando anche gli abiti con i quali hanno alzato al cielo il loto trofeo. Una sfilata di talento, creatività, bravura e – perché no? – stile: la storia del Festival di Sanremo attraverso gli outfit delle signore della musica italiana che lo hanno vinto.
Arisa, nel 2014
Minimal e austera così, Arisa, non l’abbiamo più vista. I look firmati Jil Sander contribuiscono a focalizzare tutta l’attenzione sulla voce e sulla performance dell’artista. Che, infatti, fa centro con Controvento.
Emma, nel 2012
Emma vince cantando Non è l’inferno. D’accordo, ma il look firmato C’N’C’ Costume National non è nemmeno il paradiso. Non aiuta l’ex voto al collo, un po’ punkabbestia e un po’ devota. La cantante si rifarà negli anni seguenti, con outfit più azzeccati.
Lola Ponce con Giò di Tonno, nel 2008
Lola chi? Nel file di vincitori ahinoi un po’ dimenticati, troviamo l’accoppiata formata dall’argentina e dal marchigiano. Anche il suo abito tutto d’oro firmato John Galliano, purtroppo, non c’è entrato in testa. Colpa nostra o del vestito? L’unico Colpo di fulmine, qui, è il titolo della canzone vincitrice.
Alexia, nel 2003
Più anni Duemila di così non si può. La cantante sbanca all’Ariston con Per dire no. Ci sentiamo autorizzati anche noi, dunque, a dire “no” a questo look firmato Giorgio Armani? Il fatto è che ormai l’outfit ha fatto il giro, e oggi sarebbe ancora incredibilmente di tendenza. Cicli e ricicli.
I Matia Bazar, nel 2002
Sembra quasi una foto di quelle sul sagrato della chiesa: i parenti della sposa a destra e quelli dello sposo a sinistra. Che siamo in pieni anni Duemila ce lo raccontano le scarpe che fanno capolino dall’abito, così appuntite da sembrare temperate.
Elisa, nel 2001
Un outfit, per la cantante di Luce, entrato nella storia nonostante la sua assoluta semplicità: maglietta, pantaloni comodi e sneaker. Tutti bianchi. Dalla sua aveva però anche un pezzone indimenticabile e una voce inimitabile. Altro che outfit.
Anna Oxa, nel 1999
L’unica regina del Festival, nella sua evoluzione irrefrenabile e incontenibile di sonorità e look. In Gucci trionfa (con) Senza pietà. Si è scritto molto di tanga e di pelle unta d’olio. In realtà, quel che resta ancora oggi è un’immagine iconica costruita ad arte, con sapienza, in modo consapevole e perfetto, come ormai nessuno fa (quasi) più.
Annalisa Minetti, nel 1998
Power suit in velluto e camicia bianca. Niente di più e niente di meno. Tutt’altro discorso per il ciuffo animalier, stracult, con il quale la cantante ha trionfato sulle note di Senza te o con te.
I Jalisse, nel 1997
Eppure credetemi, qualcuno prima o poi avrà il coraggio di rivalutare questo look leggenda. E potrei persino essere io, ma forse non me la sento ancora. Però datemi retta: non era davvero così malaccio come lo si è voluto dipingere e consegnare alla memoria.
Tosca, con Ron, nel 1996
Un corpetto in velluto dalla stampa dal sapore etno, e un abito lungo a taglio impero. Meglio la canzone – Vorrei incontrarti tra cent’anni – bisogna ammetterlo.
Giorgia, nel 1995
Un look più adatto per il rogito dal notaio che per il palco dell’Ariston. Ma, con la voce che si ritrova, e con Come saprei canticchiata da tutt’Italia, cosa volete gliene importasse a Giorgia dell’outfit?! In fondo, ha avuto ragione lei.
Anna Oxa, con Fausto Leali, nel 1989
Delle mille trasformazioni di Anna Oxa, quella indossata per la sua prima vittoria è forse la più sofisticata e sobria. A disegnare i suoi abiti, che preludono al minimalismo new age degli anni Novanta, è Alberta Ferretti. Vestiti seconda pelle fluidi, che seguono la falcata della cantante enfatizzando come un’eco la sua sensualità.
I Ricchi e Poveri, nel 1985
Una tuta favola, luccicante di rosa, celeste, perla e argento: l’eterna brunetta dei Ricchi e Poveri, all’anagrafe Angela Brambati, ci regala una delle mise più Eighties mai transitate sul palco dell’Ariston. Cantava Se m’innamoro, e noi per il suo look firmato Regina Schrecker abbiamo avuto un vero colpo di fulmine.
Romina, con Al Bano, nel 1984
Una visione tropicale, con quell’orchidea a incorniciarle il meraviglioso viso: Romina trionfa cantando col suo Al Bano Ci sarà. Ecco un altro di quegli abiti che per decenni ci fanno storcere il naso e che poi rivediamo oggi e ci sembrano, improvvisamente, so cool. Basta solo saper aspettare, per riscoprirsi style icon.
Tiziana Rivale, nel 1983
La cantante con la camicia da smoking e il papillon. Vinse con Sarà quel che sarà. È stato che quel look androgino con un tocco di ironia è stato – e continua a essere – reinterpretato mille e una volta da tutte le griffe.
Alice, nel 1981
Pantaloni in pelle nera e un tocco etno chic: un foulard al collo e via!
Matia Bazar, nel 1978
Che spettacolo: sul finire degli anni Settanta Antonella Ruggiero, front lady del gruppo genovese, ci fa innamorare di …e dirsi ciao!, la canzone vincitrice, e del suo mini smoking in paillettes gold che sembra uscito da Cabaret. Immaginatelo oggi addosso a Elodie, per esempio… Ci siamo intesi, no?
Gilda, nel 1975
Erano gli anni più bui e dimenticati del Festival. Così, della vincitrice, della sua Ragazza del Sud e del suo abito non ricordiamo proprio nulla.
Iva Zanicchi, nel 1974
Un po’ spagnolita, e un po’ drama queen. Avercene.
Nada, con Nicola Di Bari, nel 1971
Oggi Nada è una rocker dalla voce inconfondibile e graffiante, ma anche dal look deciso. Quando vinse con Il cuore è uno zingaro, non ancora maggiorenne, vestiva però i panni romantici di una bambola in tulle. Come si cambia.
Claudia Mori, con Adriano Celentano, nel 1970
Tecnicamente è un little black dress, quello della vincitrice con Chi non lavora non fa l’amore. Ma la cascata di collane sa fare la differenza.
Iva Zanicchi, con Bobby Solo, nel 1969
Tutta l’eleganza più raffinata degli anni Sessanta nel bell’abito della cantante emiliana, che trionfa con Zingara. Avrebbe potuto mettersi anche uno scialle con frange e fiori ricamati. E invece…
Iva Zanicchi, con Claudio Villa, nel 1967
Sobria, elegante, chic: così l’aquila di Ligonchio alla sua prima (delle tre) vittoria festivaliera.
Gigliola Cinquetti, con Domenico Modugno, nel 1966
Sembrano piccole frange di perline quelle che adornano l’abito della trionfatrice di quest’edizione del Festival con il brano Dio come ti amo. L’abbiamo pensato anche noi vedendo il suo outfit.
Gigliola Cinquetti e Patrizia Carli, nel 1964
Gli abiti da sera lasciati nell’armadio, le due trionfatrici optano piuttosto per vestitini bon ton. D’altra parte cantano Non ho l’età. Cosa pretendevate: spacchi e scollature?
Betty Curtis, nel 1961
Ecco, un bell’esempio della leggendaria eleganza degli anni Sessanta.
Franca Raimondi, nel 1956
Per la trionfatrice con la canzone Aprite le finestre, un abito che suggeriamo caldamente alle griffe di oggi di copiare pari pari. Incantevole.
Carla Boni e Flo Sandon’s, nel 1953
Chi, vedendo questi abiti, non ha nostalgia degli anni Cinquanta alzi la mano.
Nilla Pizi, con Achille Togliani, nel 1952
Un abito strapless con un delicato ricamo. Che, guarda un po’, ricorda tanto una palma.
Nilla Pizzi, nel 1951
Parte da qui la storia del Festival, delle sue vincitrici e dell’eleganza all’Ariston. Da Grazie dei fior e da un abito chiaro, semplicissimo e semplicemente perfetto.