La conquista russa di Soledar è importante anche se i media dominanti sviliscono il suo valore. Soledar, Bakhmut e Siversk rappresentano i capisaldi della seconda linea difensiva ucraina in Donbass. La loro caduta ridurrebbe lo spazio […]
(di Alessandro Orsini – Il Fatto Quotidiano) – La conquista russa di Soledar è importante anche se i media dominanti sviliscono il suo valore. Soledar, Bakhmut e Siversk rappresentano i capisaldi della seconda linea difensiva ucraina in Donbass. La loro caduta ridurrebbe lo spazio vitale per gli ucraini costretti a ripiegare sull’ultima linea difensiva, i cui bastioni principali sono Kramatorsk e Sloviansk, già sotto le bombe. Guido Crosetto ha un problema scientifico. Non sapendo classificare correttamente la guerra in Ucraina, ripete gli errori del suo predecessore. La classificazione è, infatti, alla base dell’impresa scientifica. Se classifichiamo la guerra in Ucraina con il dovuto distacco emotivo, appare evidente che è “esistenziale” per la Russia. Ne consegue che la Russia vincerà con le armi convenzionali o eviterà la sconfitta con quelle nucleari. Trattandosi di una guerra esistenziale, per ogni proiettile della Nato lanciato contro i russi, i russi ne lanceranno dieci contro gli ucraini. Finora è sempre stato così. Questa regolarità empirica, da noi annunciata il 24 febbraio, troverà conferme anche in futuro. La consegna dei carrarmati a Kiev spingerà la Russia a contromosse sempre più pesanti. Tra quelle contemplabili, vi è la possibilità che Putin esalti l’aviazione finora sottoutilizzata, con conseguenze potenzialmente spaventose per i civili.
Il sentimento nazionale in Russia aumenta anziché diminuire. Se utilizziamo la sociologia comprendente di Max Weber, che invita ad assumere il punto di vista di chi agisce, tutto diventerà chiaro. Contro le previsioni ottimistiche dei portavoce della Casa Bianca in Italia, ovvero La Stampa, Corriere della Sera e Repubblica, sanzioni e sconfitte hanno esasperato il sentimento patriottico dei russi. Osservando il comportamento della Nato, i russi trovano una conferma alla tesi secondo cui la Nato si è nascosta dietro l’Ucraina dal 2014 per avvicinarsi proditoriamente al suolo patrio. Biden, Stoltenberg e Ursula von der Leyen invitano i Paesi Nato a produrre armi a profusione per sconfiggere la Russia sul campo e causare la fine del suo status di grande potenza. Quale russo approverebbe un simile progetto? Bisogna essere davvero i portavoce della Casa Bianca in Italia per credere che i russi facciano il tifo per diventare più poveri e umiliati. I russi tifano per Biden quanto gli americani tifano per Putin.
È impressionante il delirio ideologico in cui l’Italia è caduta. I media dominanti negano l’importanza di Soledar per accrescere il consenso intorno alle politiche di guerra di Biden in Ucraina. Il delirio non consente di osservare l’essenziale, che riassumo come segue: Biden lavora per una guerra moderata e prolungata. È “moderata” affinché non degeneri nel conflitto nucleare contrario agli interessi americani ed è “prolungata” affinché separi la Russia dall’Europa. Questo processo divisorio richiede un grande scorrimento di sangue. Se i morti ucraini sono pochi, il sentimento anti-russo degli europei sarà tenue; essendo tanti, sarà grave. L’egemonia americana sull’Europa richiede che gli europei odino i russi profondamente in modo da rendere improbabile qualsiasi riavvicinamento tra loro. Il successo di Biden, totale per ora, corrisponde all’insuccesso completo di Von der Leyen giacché un’Europa in assetto anti-russo permanente è un disastro per gli europei. Accecati dal desiderio della sconfitta della Russia, Corriere della Sera, La Stampa e Repubblica non si accorgono della sconfitta dell’Europa, attore internazionale sempre meno rilevante. Mentre il tramonto della Russia è una speranza del futuro, quello dell’Europa è un dato del presente.